Dipendenza da lavoro
Una malattia della società?
La Dipendenza da Lavoro è un comportamento patologico di chi si dedica in modo eccessivo al lavoro. Spesso viene posta in secondo piano la sua vita sociale e familiare sino a causare danni a se stesso, al coniuge e ai figli. Il profilo di chi sviluppa una dipendenza da lavoro è caratterizzato dallo svolgere più lavori per volta e l’incapacità a delegare qualsiasi compito.
Si dimostra inoltre insofferente nei confronti di coloro che non svolgono la professione in maniera meticolosa. Durante i periodi in cui non lavora è tipico sperimentare irrequietezza, impazienza ed irritabilità. A volte a tal punto da compromettere tutte le relazioni significative e, per mancanza di tempo, arrivare a trascurare la cura personale.
Come si manifesta
Solitamente si manifesta con un esordio iniziale, caratterizzato da un lento e progressivo assorbimento lavorativo, che porta ad allontanarsi emotivamente dal contesto familiare e sociale. Il trascurare i familiari e altri interessi fa nascere sensi di colpa che non vengono ammessi, ma mascherati dall’illusione che sia indispensabile lavorare tanto.
Possono emergere disturbi fisici (mal di testa, mal di stomaco, disturbi circolatori, disturbi cardiaci) e disturbi psichici ( lieve depressione, disturbi della concentrazione e paure infondate). Durante la fase critica si verifica un accumulo lavorativo ed un pervasivo senso di inutilità. Inoltre ci si allontana dalle relazioni affettive e dalla vita sociale, si inizia ad avere problemi di attenzione e disturbi del sonno.
Struttura di personalità
Le persone con una dipendenza dal lavoro di solito presentano una struttura di personalità rigida e perfezionista. Inoltre mostrano ansia diffusa con un’inadeguata regolazione della gestione del tempo e del lavoro stesso e una bassa autostima che caratterizza le personalità dipendenti.
L’aspetto però che contraddistingue psicologicamente una persona con dipendenza da lavoro è mancanza di volontà nel trovare momenti di stacco.
Di conseguenza trasmettono l’idea del vivere per lavorare e non del lavorare per vivere.